Vi racconto l’importanza di essere una squadra

 

Ci sono tante cose che danno soddisfazione ad un imprenditore ma ce n’è una che supera tutte le altre: riuscire a formare uno staff che ragiona come una squadra.

Sto guardando questa foto da qualche giorno e ogni volta mi fa esclamare: “Che bello!”

In questo scatto c’è tutto:
un abbraccio
la voglia di stare insieme
un affetto sincero
affiatamento
amicizia
sorrisi
scherzi
complicità
e la lista potrebbe essere ancora molto lunga…

In questo scatto c’è un gruppo. Di persone che lavorano insieme, che escono insieme per una cena o un aperitivo, che si sentono fuori dall’orario di lavoro. Ci sono delle colleghe che sono anche amiche.

La cosa più bella da vedere per un titolare. Forte del fatto che, dietro questo scatto c’è tutto il resto della squadra in3pida, che ha esattamente lo stesso spirito.

Qualche giorno fa un amico mi ha chiesto: “Cosa chiedi tu quando fai i colloqui?”. Ho risposto che mi interessa è conoscere la persona prima ancora del professionista, perché per me è fondamentale far crescere lo staff insieme, mantenendo un equilibrio tra le persone, mettendo insieme ragazzi che si possano trovare bene tra loro visto che vivono in ufficio 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana.

Il lavoro è fondamentale ma va avanti come deve solo se lo si fa in squadra.

Quando si parla di squadra, gli esempi ci riportano sempre all’ambito sportivo.

Pensa alla recente vittoria della Nazionale italiana agli Europei di calcio. Chi ha vinto? Mancini? Chiesa? Bonucci? Nessuno di loro avrebbe potuto vincere da solo, senza che quel gruppo di calciatori-allenatori-preparatori-dirigenti fosse sceso in campo senza essere una squadra.

E questo succede sempre. Si possono mettere insieme gli sportivi più forti, quelli che sulla carta fanno la differenza da soli. Ma vinceranno sempre le formazioni che sono squadra prima di tutto il resto.

L’esperienza si acquisisce, la tecnica si impara, la strategia si studia. Ma tutto poggia sempre sul lavoro di squadra.

 

Ah lo staff! Quest’anno in hotel è un disastro

Questa è la frase che ho sentito più spesso negli ultimi 3 mesi. Ad ogni telefonata e ogni volta che sono entrata in hotel.

Il discorso è ampio e le dinamiche che lo sottendono sono molteplici. Senza entrare in ambiti che non mi riguardano mi piace chiederti una cosa: perché un professionista dovrebbe scegliere la tua proposta invece di quella del tuo collega a fianco? Qual è la promessa di valore che fai al tuo staff?

Non ho una risposta assoluta ma vorrei condividere quello che io racconto in fase di colloquio alle persone che ho scelto per in3pida.

Ad ognuno dico una cosa molto semplice: “Vogliamo (parlo a nome di tutti e 3 i soci ovviamente) che tu qui stia bene e ogni giorno proviamo a fare di tutto affinché sia così“. Questa cosa la ripeto quasi ogni settimana chiedendo a tutti se posso fare qualcosa di nuovo per migliorare il loro quotidiano. Qualsiasi cosa.

Concetto semplice da dire, impegnativo da applicare. Ma crediamo fortemente che le persone possano lavorare bene, con fiducia, con risultato, solo se stanno bene nell’ambiente in cui vivono.

Questo star bene si traduce in tanti modi diversi.
Qualcuno sta bene con un portapenne rosa sulla scrivania, qualcuno sta bene ascoltando la musica mentre lavora, qualcuno se arriva alle 8.30 e qualcuno se arriva alle 9.30.

Si può star bene al lavoro con il proprio quadro preferito alla parete, mangiando in ufficio in pausa pranzo o tornando a casa, guardando una puntata di una serie tv seduti sul divano della sala riunioni, giocando a biliardino, andando a pranzo insieme ogni tanto, portando a tutti la colazione ecc ecc.

Sono esempi banali, ma nella loro banalità fanno capire che basta pochissimo per rendere piacevole un ambiente di lavoro.

Quanto sforzo comporta per un datore di lavoro? Vicino allo zero, sia in termini economici che in termini di stress. Ci vuole solo la sensibilità giusta, un po’ di elasticità e la mente sempre aperta a nuovi schemi lavorativi (qui il “si è sempre fatto così” non entra nemmeno dalla porta”).

Sì, puoi farlo anche tu in hotel

Puoi farlo anche se sei stagionale? La risposta è sempre sì.

Facile per te che dai lavoro tutto l’anno. Questa è una delle obiezioni principali di chi ha un’attività stagionale e può garantire solo pochi mesi di occupazione all’anno.

Ma come fanno tutte quelle strutture che hanno uno staff consolidato da anni? Semplice: sanno mantenerlo e lavorano proprio sul concetto di squadra.

Se tu ti senti parte di una squadra, lasci i tuoi compagni da soli? La risposta è no.

Se tu stai bene in un ambiente di lavoro, sia nel contesto che con le altre persone, desideri cambiarlo? La risposta è sempre no.

Se ti senti valorizzato, premiato ogni tanto a sorpresa (gli incentivi economici inaspettati sono una leva pazzesca ricordatelo), se senti di avere fiducia da parte dei tuoi titolari, te ne vai nel bel mezzo della stagione? Anche stavolta la risposta è no.

 

Lo staff è la risorsa più importante da sviluppare, tienitelo stretto

Non ti stupire se un giorno la persona sulla quale contavi di più viene da te a dirti: do le dimissioni. Può capitare certo, perché le persone cercano stimoli ogni volta diversi e io sono la prima che pensa che bisogna mettersi sempre in gioco.

Al mio staff dico questo: “Se c’è qualcosa che non va, parliamone prima che la cosa si amplifichi e la tua unica soluzione sia quella di andartene”.
Penso che si possa quasi sempre intervenire in caso di malumori e anche che i malumori siano fisiologici.

Diciamocelo: il lavoro è fonte di stress, ritmi serrati, confronto con persone, gestione clienti, tante ore della giornata dedicate ad altri. Se lo si fa con passione e in un ambiente che offre motivazione, crescita professionale, incentivi, momenti di svago, tutto risulta più leggero.

 

Un ultimo consiglio: prenditi ogni giorno un po’ di tempo per chiedere a tutti se va tutto bene.

Siamo sempre di corsa e sembra di non aver mai tempo per fare tutto. Partiamo quindi dalle cose importanti, come guardare negli occhi una persona e fare di tutto per metterla a proprio agio.

Se tu sei attento, dall’altra parte troverai sempre persone attente al tuo business come se fosse il loro.
Se tu sei capace di formare una squadra, avrai sempre persone che lavorano insieme, aiutandosi e che remano nella stessa direzione, per il bene dei tuoi clienti.

 


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