Mica abbiamo finito con le paure dell’albergatore! Andiamo avanti con la seconda puntata e partiamo dalla
PAURA N°4:
IL WEBMARKETINGMANAGERCONSULTANT, UNA SPECIE CHE SI È EVOLUTA NEGLI ANNI 2000
Diversi anni fa prendevo appuntamento con gli albergatori per proporre loro “pacchetti di web marketing”.
POTENZIALE CLIENTE A:
ARMANDO, UN UOMO IN GALERA.
Sono nell’ufficio dell’albergatore, una sorta di sottoscala posto fra le cucine e il vano caldaia.
Siccome i muri emanano calore a 50 °C, il localino è provvisto di un bocchettone dell’aria condizionata che sarebbe adeguato per una sala congressi da 120 persone, quindi mi sto congelando.
Il mio interlocutore è attento alle mie proposte, fa domande pertinenti, l’incontro sembra promettente, quando la porta si spalanca senza preavviso.
<< Armandoooooo! I copricuscini li avevo messi nell’armadio di sotto, perché li hai spostati? E poi, ricordati di chiamare Ernesto per mettere a posto lo sciacquone della 206!>>
Il povero Armando naturalmente rassicura la moglie sul fatto che eseguirà, e la tranquillizza sulla mia presenza: << Niente, la signorina vende pubblicità su internet… >>
POTENZIALE CLIENTE B:
SERENA NON HA TEMPO PER IL WEB MARKETING
Entro nella hall e vengo accolta da una passata di mocio lercio sulle decollete beige.
Mantengo un proverbiale aplomb e dico che ho appuntamento con Serena per i pacchetti di web marketing.
<< Sono io Serena, l’appuntamento l’avrà preso mia figlia, boh? Le beghe sempre a me, chissà come mai!
Di cos’è che voleva parlarmi? Facciamo presto perché mi è andata via una cameriera e devo dar lo straccio in tutta la hall entro le 15 che poi mi scendono tutti per andare al mare e mi sciabattano sul bagnato…>>
POTENZIALE CLIENTE C:
QUANDO MANCA IL PRODOTTO, IL WEB MARKETING È L’ULTIMO DEI PROBLEMI
Hotel stagionale in procinto di aprire per Pasqua.
Entro nella hall, trovo un tizio che dorme su un divano sfondo, insieme ad un cane grosso come un pony. Non si capiva dove finisse l’uomo né dove iniziasse il cane.
Vagamente preoccupata chiedo del titolare, dicendo che ho appuntamento con lui. Il tizio si mette a sedere, si stropiccia gli occhi e fa: << Ah, si, mi ero dimenticato, mi scusi, prego si accomodi pure! >> e dà una manata al cane che scende di malavoglia.
Al suo posto una stesa di pelazzi giallastri (ai quali sono peraltro allergica) sui quali teoricamente dovrei appoggiare il didietro del mio tallieur nero.
Mentre faccio questa riflessione veloce lui per essere cortese aggiunge: << Le offrirei un caffè ma ho ancora la macchina spenta…ma cos’è ‘sto web marketing di cui voleva parlarmi? >>
PAURA N°5:
IL METEO, COME OSA FARE COME GLI PARE, AL GIORNO D’OGGI?
L’albergatore vecchio stampo, diciamo “senior”, cioè quello che ha lavorato come un ossesso tutta la vita tirando su un impero che nessuno dei tre figli ha l’ambizione, ma nemmeno il talento di proseguire degnamente l’attività, guarda continuamente il cielo.
Prima in direzione mare, poi in direzione monte. Poi scambia due parole in dialetto stretto con il bagnino che ha già annusato l’aria e lo rassicura: << Non fa niente! >> il soggetto della frase è il cielo, il presente utilizzato indica un immediato futuro, il complemento oggetto niente sta per non piove.
L’albergatore rientra in hotel dove 182 ospiti vagano nervosi fra i divanetti, il bar e la reception, tutti col naso incollato allo smartphone su ilmeteo.it e similari.
La paura del meteo prende forma a causa della contemporaneità fra l’arrivo delle nubi e le telefonate di gente che disdice perché è morta la prozia, il bimbo ha la varicella, il marito ha preso i pidocchi.
Naturalmente si tratta di persone che hanno prenotato una rimborsabile (accidenti!) oppure hanno versato una caparra che vale pur la pena perdere…
Quelli che hanno una not refundable si presentano al check in, ovvio, ma passano la settimana a sfrangere i cabbasisi * in reception con conseguente esaurimento delle addette al ricevimento che si prodigano dalla mattina alla sera nell’organizzazione di gite all’outlet, pomeriggi al parco tematico, tornei di briscola.
*(termine dialettale siculo che sta ad indicare…non si può dire in questa sede, comunque molto usato dagli ammiratori di Andrea Camilleri, come me)