Quando le sento chiamare “donne delle camere” mi si innesca un travaso di bile per niente gradevole. Peggio ancora, quando sento “bisogna dirlo alle donne” parte pure un preoccupante tremolio della palpebra sinistra.
Tutti in hotel sappiamo a chi ci si riferisce, sono coloro che si occupano della pulizia delle camere, delle sale, di tutti gli spazi comuni e, spesso e volentieri tornano la sera per lavare le pentole.
Mi capita spesso di essere chiamata negli alberghi per fare formazione al personale ai piani, in particolare alle donne delle camere. L’esigenza nasce di solito da criticità tristemente diffuse come:
- Altissimo livello di turn-over con conseguente difficoltà nel formare questa figura professionale in modo adeguato sia perché spesso entra in corsa a stagione già inoltrata, sia perché la nuova arrivata fatica ad entrare nel gruppo;
- Recensioni che rivelano un livello igienico in hotel non adeguato o quantomeno sotto le aspettative dell’ospite.
Quando arrivo in hotel di solito conosco già bene l’ambiente, perché magari lì ho già fatto un servizio fotografico e so già che mi troverò di fronte un gruppo di 5 o 6 ragazze/signore di nazionalità diverse, colori diversi, età diverse, ma con tante cose in comune.
Formazione, formazione, formazione
Divise indossate in modo del tutto soggettivo, tipo la casacca giusta ma leggins a caso, oppure casacca e leggins d’ordinanza ma infradito da spiaggia, qualcuna con la targhetta del nome, qualcun’altra senza, metà con la casacca bianca, l’altra metà con quella beige (un po’ di coordinamento no? Basta decidere a priori giorni/colori), e soprattutto espressione in viso che esprime scocciatura infinita per questa inutilissima formatrice che ruberà loro mezza giornata di vita dicendo cose che non stanno né in cielo né in terra.
Qualcuna ha il mollettone in testa, quasi nessuna è pettinata e spesso i capelli sono pure sporchi. Qualcuna è depilata e qualcuna no, qualcuna ha i calzini e qualcuna no.
Mi capita anche qualche hotel in cui il titolare scopre assieme a me che non tutte indossano la divisa sul lavoro, reputando più comodo un abbigliamento sportivo a propria discrezione.
Qui non si tratta di studiare i colori delle spugne e relative superfici, non si tratta di assimilare che i vetri vengono malissimo con l’anticalcare e che le lenzuola vanno controllate prima di vestire il letto. Intendiamoci, si tratta di cose di fondamentale importanza, ma sto riflettendo su qualcosa che sta a monte.
Qui si tratta di ricordare a queste signore che rappresentano un’azienda. Quest’azienda ha dei valori, ed una personalità di cui loro sono ambasciatrici esattamente come gli animatori, i camerieri e i receptionist.
Occorre ricordare loro che svolgono un lavoro a contatto con il pubblico ed hanno il dovere di indossare la divisa, tutte la medesima, pulita ed in ordine come pulite e in ordine devono essere esse stesse.
Cominciamo col dire loro che non sono donne delle camere (ma che vuol dire poi!?).
Ognuna di loro è la responsabile del piano X.
Responsabile, bella parola. Ti fa alzare la testa, ti suggerisce che quel mestiere è dignitoso come ogni altro, ti permette di crescere e di farti valere. Potresti meritare la stima e anche la riconoscenza di ospiti e titolari dell’hotel.
Responsabile però significa anche che qualsiasi cosa succeda sul tuo piano è, per l’appunto, tua responsabilità. Nel bene e nel male.
Cosa puoi fare, albergatore, per ottenere di più dalla responsabile del piano?
- Imponile di appuntare SEMPRE sulla divisa la targhetta del nome
- Suggeriscile di introdurre nella camera (a partire dal secondo giorno di permanenza dell’ospite) almeno un elemento di personalizzazione. Ad esempio se il bimbo lascia un peluche sul letto, facciamoglielo trovare infilato nel letto riassettato, con la testa sul cuscino e il corpo sotto le coperte.
Se lascia degli animaletti sparsi a terra si possono mettere tutti in fila sul comodino.
- Ricordale che è necessario che memorizzi più nomi possibile.
Bentornata Signora Immacolata suona meglio di Bentornata e basta. Sappiamo tutti quanto sia difficile ricordare i nomi degli ospiti, sono tanti!
Consiglio: se dobbiamo scegliere ricordiamo i nomi dei bambini, i loro genitori ne saranno felici!
Ne ho conosciute di spettacolari!
Maria fa questo lavoro da sempre in un family hotel stagionale in Abruzzo.
La incrocio a giugno come a Ferragosto come il 15 settembre. Francamente qualcosa mi sfugge: è sempre, e dico SEMPRE pettinata, un filo di trucco, mai sudata.
La sua divisa è immacolata e sorride ad ogni persona che incontra, che sia un ospite, un collega o un fornitore.
Arriva sempre puntuale, come puntuale se ne va.
Se cammini dove ha appena lavato e ti scusi lei risponde che non importa, tanto ci deve ripassare.
Se un bambino svuota mezzo secchiello di sabbia nell’ascensore lei sorridendo dice che i piccoli è giusto che giochino con la sabbia.
Le recensioni di chi alloggia al suo piano, il secondo, la nominano e lodano la pulizia impeccabile della camera.
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Teresa lavora da anni in un suite hotel di Riccione. Perfettamente in ordine, mai trafelata, mai di corsa. Però si muove in modo deciso , non perde un istante. Si interfaccia con ospiti e fornitori perfettamente a proprio agio.
Ho fatto un servizio fotografico in quella struttura e non ho dovuto allineare asciugamani, né riordinare un courtesy service. Non ho dovuto cambiare le lenzuola macchiate o bucherellate o piene di pieghe di stiratura perché “io controllo tutti i pacchi della lavanderia , le lenzuola una per una e tutto quello che non mi piace mando indietro”, parole sue!
Uno dei pochi alberghi in cui io non abbia dovuto stirare il letto dopo averlo preparato per le foto!
Nel corso della giornata mi ha raccontato che fa questo lavoro con passione, le dà soddisfazione pulire e preparare quelle camere che per lei sono le più belle di Riccione.
Senso di appartenenza, orgoglio, dignità nel lavoro, lei è una professionista ma il suo titolare sa valorizzarla e motivala, nel massimo rispetto.
Ah, Teresa ha pure la manicure perfetta. Unghie corte ma laccate con semipermanente (resiste anche al giardinaggio, parola mia!)
Ma soprattutto, perché sono sempre donne?
Non vedo l’ora di conoscere UN responsabile del piano UOMO.
Ci sono uomini super precisi, metodici, ordinati e dotati un occhio clinico che fa paura. Se nel tuo hotel è presente questa figura scrivimi, sono curiosa!
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Ora che sai come motivare questa figura professionale però non ti venga in mente di chiamarla Head Master Chief Rooms Manager o qualcosa di simile, perché se poi si presenta con l’alone di sudore e il Vetril nella tasca sfondata c’è qualcosa che non torna 😉
PS: Ho volutamente lasciato gli inglesismi alla fine dell’articolo perché immagino che i miei cari soci non arriveranno mai in fondo nella lettura, quindi mi evito le sgridate per mancato uso di parole italiane 🙂
Se ti interessa l’argomento e vuoi approfondirlo, ti aspetto il 19 febbraio al PalaRiccione. Guarda le info qui