Il 2019 è ormai giunto al termine.
Come spesso accade in questi ultimi giorni dell’anno, oltre a grandi abbuffate e piacevoli momenti in famiglia, è tempo di analizzare quello che è stato, tirando le somme e facendo un bilancio dei risultati raggiunti in questo 2019.
Per me è stato un anno memorabile ricco di grandi soddisfazioni, ma anche tra i più impegnativi della mia vita (sono quasi certo che sia così anche per Claudia e Melissa!).
Insieme abbiamo dato vita e reso concreto un progetto che era soltanto un’idea: in3pida ha appena compiuto un anno e in pochissimo tempo è diventata una realtà riconosciuta ed apprezzata.
Ovviamente non è stato semplice, anzi quello che sta per terminare è stato un anno davvero ricco di ostacoli. E di diversi errori.
Ma dopotutto è dagli errori e dagli ostacoli che si impara di più.
Ho imparato che non si può andar bene a tutti e che un “no” a volte è la migliore delle risposte (anche se è la più difficile, sia da dare che da accettare).
Ho imparato che dedicarsi a qualcosa che non ci piace non ha valore.
Ho anche imparato che da solo l’impegno non basta.
E tu cosa hai imparato da questo 2019?
Ma soprattutto sei pronto per definire gli obiettivi per il prossimo anno e renderlo un anno ricco di insegnamenti?
Forse starai pensando a tante cose ma tranquillo, non è necessario stilare una lista infinita di desideri.
Il problema più grande di avere troppi obiettivi (almeno per me è così) è che richiedono uno sforzo più o meno grande, spesso non so da quale partire e finisco con non iniziare con nessuno.
Per cui pochi obiettivi ma buoni.
Ma quali potrebbero essere i grandi obiettivi del 2020?
Avendo a che fare tutti i giorni con gli albergatori come te, provo a darti qualche suggerimento sugli obiettivi che ti aiuteranno sul lavoro.
TUTTI O ALCUNI
O per dirla come Seth Godin, mettere a fuoco.
Il 2020 può essere davvero l’anno dei grandi miglioramenti: smettere con la ricerca del pubblico di massa e rivolgersi ad una nicchia di mercato.
Evitare così compromessi e generalizzazioni anche perché è impossibile essere in grado di servire tutti.
Quando cerchiamo di servire il più ampio pubblico possibile, provando a parlare a molteplici target molto diversi tra loro, finiamo per non accontentare nessuno (o a scontentarne molti).
Di solito, è il motivo per cui riceviamo tanti no in fase di trattativa. Parliamo ad un pubblico che probabilmente non è il nostro e che cerca qualcosa di diverso.
L’errore in questo caso, è quello di cercare di uniformarsi, nel tentativo di accontentare tutti e ridurre tutti quei no.
Il 2020 può essere l’anno in cui decidiamo di costruire un’identità forte, precisa, di parlare ad un pubblico specifico e di dedicarci esclusivamente a loro.
INCREMENTARE UN SISTEMA DI MARKETING
Strano a dirsi, considerando che ogni giorno mi confronto con albergatori pieni di passione e super attenti a tutto ciò che è strategia e marketing, ma in generale, la maggior parte degli albergatori italiani non ha un sistema di marketing.
Il web ha cambiato la regole del gioco e tutto ciò che facciamo prima della vendita è diventato fondamentale. Quel “prima” è il marketing.
È necessario avere un sistema di marketing in grado di attirare potenziali ospiti e aiutarli a scegliere il tuo prodotto piuttosto che quello della concorrenza.
Pubblicare un’offerta subito dopo Pasqua o peggio aspettare che arrivino richieste e prenotazioni non è strategia né tantomeno un sistema di marketing.
Lo è invece definire con anticipo quali sono i risultati che vogliamo raggiungere, come raggiungerli e stilare un piano d’azione.
OTTIMIZZAZIONE DEL TEMPO
Il tempo è la risorsa più scarsa che abbiamo.
In un mercato composto da piccoli e piccolissimi alberghi, il tempo rimane uno dei principali limiti.
È ovviamente fondamentale riuscire ottimizzare il (poco) tempo che abbiamo a disposizione.
Ci sono due grandi risorse che vengono in nostro aiuto:
- Le automazioni
- La delega
Le automazioni ci aiutano in tutte quelle operazioni che svolgiamo (o dovremmo svolgere) abitualmente e che sono di primaria importanza per la vita di un albergo.
Pensiamo agli invii dei preventivi, ai recall, ai solleciti, ecc…
In questo caso esistono tantissimi strumenti che possono ridurre notevolmente il tempo che dedichiamo a queste attività.
Un Crm, ad esempio, oltre a farci risparmiare tempo, ottimizza (e spesso migliora) tutto quello che altrimenti dovremmo fare (ma spesso non facciamo) manualmente.
Quanto tempo potremmo risparmiare soltanto automatizzando le risposte alle migliaia di richieste multiple che ci arrivano dai portali?
La delega invece, è di per sé un argomento che meriterebbe da solo un articolo a parte (è probabilmente anche la cosa più difficile da mettere in pratica), qui mi limiterò nel suggerire di valutare il potere della delega soprattutto per quelle attività che richiedono un enorme investimento di tempo, sia nella fase di acquisizione delle informazioni (oltre a sapere a cosa serve, ho bisogno di sapere come funziona) sia nella fase operativa (devo farlo funzionare).
Esistono molteplici attività che sono fondamentali per il corretto sviluppo di una struttura alberghiera, ma che non necessariamente richiedono l’intervento attivo dell’albergatore e quindi possono essere delegate.
L’albergatore o l’imprenditore infatti, dovrebbe avere il quadro generale sotto controllo e delegare le singole attività.
E per gestire le singole attività ci sono i collaboratori, i partners, i capi servizio, ecc.
Un esempio? Per restare in argomento web marketing senza allontanarci verso destinazioni come cucina, sala, reception, booking, ecc, l’albergatore oggi deve conoscere il numero di richieste necessarie per ottenere il giusto numero di prenotazioni (e di fatturato) per raggiungere l’obiettivo prefissato, ma questo non significa che debba essere lui ad impostare una campagna su Google Ads, scrivere un annuncio su Facebook Ads o il testo di una newsletter.
MISURARE
Uno dei grandi obiettivi da raggiungere.
Misurare le attività, i risultati e tutto quello che facciamo per l’hotel è fondamentale per impostare e pianificare una corretta strategia di marketing.
Sapere quali sono le attività che portano i risultati migliori, quelle che convertono di più, è necessario sia da un punto di vista strategico (focalizzo i miei sforzi e le mie attenzioni sulle attività che hanno un riscontro maggiore) che da un punto di vista economico (smetto di investire li dove non ho risultati).
La tecnologia (e il web) oggi ci viene in aiuto e ci fornisce tantissimi strumenti per misurare al meglio le nostre attività.
FARE QUELLO CHE CI PIACE
Concludo con il tema dei temi, una questione che prima o poi tutti abbiamo affrontato. Definirlo soltanto come un obiettivo potrebbe essere riduttivo, ma sono convinto che fare quello che ci piace sia alla base per vivere una vita piena e ricca di soddisfazioni.
L’esempio per eccellenza di passione professionale è un sarto cattolico che utilizzò i risparmi di una vita per recarsi in pellegrinaggio in Vaticano.
Al suo ritorno, la parrocchia del paese organizzò un incontro speciale per ascoltare la sua testimonianza.
“Racconta”, disse un fedele entusiasta “che tipo di persona è il Papa?”
Il nostro eroe non si dilungò. “È una taglia 54 media”.
Se prendiamo ad esempio il mondo di Warren Buffet (il secondo uomo più ricco del mondo) il manager perfetto è un fanatico del lavoro.
Così “fissato” per il proprio lavoro da non riuscire a distinguere la sua vita lavorativa dalla sua vita privata.
Non tutti però siamo disposti a rinunciare completamente alla nostra vita privata, dedicando tutto il tempo al lavoro. Soprattutto quando il nostro lavoro ci richiede un notevole impiego di tempo.
Proprio per questo, sarebbe tutto molto più semplice se facessimo un lavoro che ci piace, che ci appassiona. Fare un lavoro che non ci piace è triste.
Le persone che hanno maggior successo sono quelle che fanno il lavoro che amano. Non è solo il denaro a spingerle, ma l’amore per ciò che fanno. E nessun altro lavoro, come quello dell’albergatore, chiede un surplus di passione.
E tu quali obiettivi hai per il 2020?
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