Trovare un nuovo spunto su un libro da leggere è relativamente semplice:
gli input sono talmente tanti che è davvero facile avere qualche suggerimento o qualche indicazione potenzialmente interessante.
Di solito, quando “intercetto” un potenziale nuovo testo, la prima cosa che faccio è quella di cercarlo su Amazon e poi aggiungerlo al mio carrello o inserirlo nelle note del mio telefono.
Per questo motivo attualmente ci sono più di 70 libri in attesa di essere acquistati e letti…
Quando però arriva il momento dell’acquisto ecco che le cose si complicano: fare una selezione (solitamente ne prendo 4/5 per ogni “mandata”) è sempre un’operazione ardua.
Ecco perché condivido alcune piccole riflessioni sui migliori libri che ho letto. Magari può esserti utile per la tua prossima scelta.
Questo è il mio libro del mese: L’unica regola è che non ci sono regole
Scritto dal fondatore di Netflix (è già questo dovrebbe bastare come motivazione alla lettura) analizza i principi che hanno portato Netflix a diventare il colosso che è oggi.
L’obiettivo qui non è scrivere una recensione esaustiva (ce ne sono a migliaia sparse sul web), ma concentrarmi sui concetti che più mi hanno colpito che sono fondamentalmente due:
1. Da famiglia e squadra
2. Guida con il contesto non con il controllo.
Il primo concetto parte dalla convinzione dell’autore che, la famiglia non è una metafora adatta per descrivere una forza lavoro che punti al talento.
Essere una famiglia significa rimanere insieme a dispetto della performance
Ecco che allora, la metafora della squadra, anche se ad un primo approccio, può essere quasi trita come quella della famiglia ha dei risvolti completamente diversi:
In una squadra (preferibilmente ad alto rendimento) collaborazione e fiducia funzionano bene perché tutti i membri sono dotati sia in ciò che fanno sia nel collaborare con gli altri.
Perché un individuo sia considerato eccellente non può essere solo sublime al gioco, deve essere anche altruista e anteporre la squadra al proprio ego.
A differenza della famiglia quindi, dove l’obiettivo primario è quello di restare insieme (a discapito di qualsiasi cosa, performance inclusa), nella squadra, l’obiettivo principale è quello di raggiungere un obiettivo insieme, unendo le forze. Sfruttando al massimo le capacità di tutti i giocatori. In squadra, dunque, ognuno è chiamato a fare la propria parte al meglio.
Il secondo concetto “guida con il contesto, non con il controllo“, è altrettanto interessante perché sovverte completamente la vecchia concezione della leadership condotta secondo il controllo (il manager approva e dirige le iniziative, le azioni e le decisioni della squadra, i membri eseguono).
Talvolta il controllo può avvenire anche correggendo qualsiasi lavoro non sia come il manager desidera. Questo semplifica (per il manager) il lavoro con le procedure di controllo.
Guidare con il contesto, al contrario è più difficile, ma concede nettamente più libertà ai dipendenti.
Fornite tutte le informazioni possibili in modo che i membri della squadra prendano ottime decisioni e portino a termine il proprio lavoro senza supervisione o procedure che controllino le azioni. Il vantaggio è che la persona si allena a prendere decisioni migliori in autonomia, incrementando al tempo stesso le performance sia personali che di squadra.
Ovviamente guidare con il contesto non funziona a meno che non abbiate già creato le giuste condizioni. Quali?
Buona lettura.