Anche quest’anno, per la rubrica “cose da fare prima di chiudere l’hotel”, qualche piccolo ripasso per evitare di cadere in errore (visto anche la stanchezza accumulata da una stagione così “impegnativa”).
Ecco i 3 errori del 2021 da evitare quando chiudi l’hotel:
Errore numero 1
Considerare il tuo hotel “stagionale” e non un’impresa attiva 12 mesi all’anno
Ormai lo ripetiamo quasi come un mantra: chiudere i battenti a settembre dicendo “ci rivediamo a Pasqua” non è più soltanto una frase vintage appartenente ad un’epoca ormai lontana, ma è a tutti gli effetti una scelta che può seriamente compromettere (uso il condizionale perché non voglio spaventarti) l’andamento della stagione successiva e della stessa vita dell’hotel.
Ecco perché, la fine della stagione, oggi, rappresenta esclusivamente e soltanto il momento in cui termina la fase in cui il tuo cliente “consuma” il prodotto che ha acquistato.
Errore numero 2
Andare in ferie = chiudere baracca e burattini per tutto il periodo di ferie
Questo errore è strettamente collegato al primo.
Andare in ferie è legittimo, necessario ed indispensabile per ricaricarsi dopo una stagione. Soprattutto se vissuta ai ritmi di quest’anno e con gli “imprevisti” che questo 2021 ci ha portato in dono (ad esempio la gestione del personale!)
Questo però non può e non deve significare chiudere l’intera struttura e appendere, metaforicamente, il cartello “chiusi per ferie”.
Perché?
Ad esempio, perché la relazione con i tuoi ospiti è un lavoro che non va mai in ferie oppure perché i tuoi potenziali ospiti sono pronti a comprare (o ricomprare) il tuo prodotto in qualsiasi momento e non trovandolo disponibile potrebbero spingersi verso i tuoi competitors.
Basta quindi organizzarsi e gestire il periodo in cui sarai in ferie.
Errore numero 3
Infine il terzo errore.
Farsi influenzare dall’andamento della stagione appena conclusa.
Entusiasmarsi per un risultato molto positivo o al contrario buttarsi giù per un’annata sottotono, sono due facce della stessa medaglia che, in ogni caso, possono condizionare negativamente la preparazione della prossima stagione.
Ecco dunque che, un’analisi oggettiva di quello che è stato può aiutarci a comprendere al meglio le dinamiche che hanno determinato l’entusiasmo o lo scoramento di questo 2021.
Prepararsi al 2022 (sembra cosa lontanissima oggi questo 2022…) significa cercare di capire cosa ha funzionato e cosa si può migliorare, ma soprattutto, se quello che ha funzionato può essere replicato in qualche modo anche in futuro o se è “un colpo di fortuna” o più semplicemente qualcosa che non si può replicare.
Chiudo, ripetendolo anche quest’anno, dicendo che evitare di compiere questi errori, sarà il primo e decisivo passo per impostare al meglio la prossima stagione.
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