Cosa cambia per gli hotel dopo il DPCM del 25 ottobre

 

A qualche ora dall’uscita del nuovo DPCM firmato dal premier Conte oggi 25 ottobre, i provvedimenti sono già stati definiti come semi-lockdown.

Non voglio parlare di lockdown, per ovvi motivi. Primo fra tutti per una questione di ottimismo, termine che oggi sembra stonato e fuori luogo, ma che dobbiamo tenere a mente ogni attimo.

Ottimismo. Come unica via possibile per tornare a vivere una vita “normale” prima possibile. Iniziando da subito.

Abbiamo tutti voglia che sia così, abbiamo tutti dimostrato che l’esigenza di andare avanti è più forte del rischio di farsi prendere dalla depressione.

Abbiamo una gran voglia di andare avanti.
Abbiamo voglia di fare squadra con te >

 

La premessa era d’obbligo, perché bisogna essere lucidi davanti ai cambiamenti importanti, soprattutto quelli che ci vengono imposti. Bisogna essere razionali, anche dopo 8 lunghissimi mesi in cui le cose sono cambiate giorno dopo giorno, in un senso e nell’altro.

 

Leggiamo quindi quello che recita il DPCM del 25 ottobre, nelle parti che interessano le strutture ricettive (fatte salve ulteriori restrizioni imposte dalle singole regioni):

[in corsivo il testo del decreto, sotto la risposta]

  • “Le attività delle strutture ricettive sono esercitate a condizione che sia assicurato il mantenimento del distanziamento sociale, garantendo la distanza di sicurezza di un metro negli spazi comuni, nel rispetto dei protocolli e delle linee guida adottate dalle Regioni che riguardano:
  1. le modalità di accesso, ricevimento, assistenza agli ospiti;
  2. le modalità di utilizzo degli spazi comuni, fatte salve le specifiche prescrizioni adottate per le attività di somministrazione di cibi e bevande e di ristorazione;
  3. le misure igienico-sanitarie per le camere e gli ambienti comuni;
  4. l’accesso dei fornitori esterni;
  5. le modalità di svolgimento delle attività ludiche e sportive;
  6. lo svolgimento di eventuali servizi navetta a disposizione dei clienti;
  7. le modalità di informazione agli ospiti e agli operatori circa le misure di sicurezza e di prevenzione del rischio da seguire all’interno delle strutture ricettive e negli eventuali spazi all’aperto di pertinenza.”Cosa cambia?
    Poco o nulla. I protocolli ormai li conosciamo a memoria e ogni hotel, campeggio, b&b, agriturismo ormai si è ampiamente adeguato.

L’hotel è un posto sicuro, dove alloggiare e vivere i servizi nel rispetto delle norme che si adottano ovunque: distanziamento e igienizzazione.

In primavera abbiamo discusso all’infinito di come fare per adeguarsi, ora quello scoglio è superato. Parlavo proprio di questo sabato con il titolare di un noto hotel di Sorrento che mi ha detto “a maggio ci guardavamo spaesati e pensierosi su come sarebbe stato con le nuove disposizioni, in pochi giorni ci siamo abituati tutti a lavorare con le mascherine e ad offrire un’accoglienza senza strette di mano. Ora è la normalità”.

E rispetto alla primavera c’è un vantaggio: si può viaggiare, ci si può spostare tra regioni, si può partire per lavoro, e le persone, continuano a farlo.

Sia chiaro, non sto dicendo che sia tutto uguale, che sia facile, che i numeri sono nella norma. L’occupazione è in netto calo da mesi (si sono salvati gli hotel stagionali al mare, le città soffrono e la stagione sulla neve che stava per partire è da ripensare), il comparto turistico sta vivendo una fase delicata ed oggi il Governo ci sta raccomandando di limitare gli spostamenti e di restare all’interno del proprio comune.

La situazione è poco felice, ma l’errore più grande è quello di restare fermi a guardare.

Continuare a comunicare, a fare promozione, ad essere sempre presenti è la scelta vincente da fare adesso. Si tornerà alla “normalità” e allora il vantaggio maturato sarà fondamentale.

 

Ecco altri punti del decreto che interessano direttamente gli hotel:  

  • “Le attività di ristorazione sono state consentite dalle ore 5 alle 18, il consumo al tavolo è consentito per 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici aperti al pubblico. Resta consentita senza limini di orario la ristorazione negli alberghi e nelle strutture ricettive per i proprio clienti”.

    Se hai quindi un hotel con ristorante, puoi continuare ad offrire i pasti agli ospiti che hanno prenotato una camera. Se il tuo ristorante è aperto anche agli esterni alla struttura, allora questa possibilità viene sospesa. Il decreto dice anche che la consegna a domicilio è sempre consentita fino a mezzanotte.

 

  • “Sono sospesi i convegni, i congressi e gli altri eventi, ad eccezione di quelli che si svolgono con modalità a distanza”.Se la tua struttura ha un centro congressi, purtroppo devi rinunciare all’organizzazione di meeting, convegni ed eventi. Quello che puoi fare è mettere a disposizione le tue sale congressi a chi deve riorganizzare questi appuntamenti a distanza, in streaming o in diretta sul web. Questa possibilità è richiesta da tutti coloro che lavorano nella formazione e da chi aveva previsto degli eventi di formazione, come noi che il 27 ottobre avevamo in programma “Ospitalent 2020 – l’evento per gli albergatori che guardano sempre avanti” e che abbiamo riorganizzato il tutto online con un nuovo format dal nome Ospitalent.LAB (Guarda qui le informazioni e iscriviti su ospitalent.it/lab/)

 

  • E poi c’è lo smart working. Con una grande differenza rispetto a marzo. In primavera era obbligatorio per tutti noi, chiusi in casa in maniera forzata insieme a parenti e bambini. Ora è consigliato per i privati, quasi imposto per la pubblica amministrazione.Molte aziende lo adotteranno nei prossimi giorni e tu che hai delle camere libere a disposizione, hai già pensato di metterle a disposizione dei tanti professionisti che sono alla ricerca di uno spazio dove lavorare in tranquillità, lontano da distrazioni e dinamiche famigliari casalinghe?

 

C’è una certezza: questo momento passerà. Restiamo concentrati e focalizzati sull’obiettivo di andare avanti! Accogliendo il cambiamento, in uno dei pochi abbracci che sono consentiti.

Vogliamo andare avanti. Siamo capaci di reinventarci invece di piangerci addosso. E questo deve essere adesso il nostro punto fermo.

 

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